Riportiamo dal sito di ADN/KRONOS
Berlusconi contro la Consulta. Stop di Napolitano: ''Da premier attacco violento e preoccupante''
10 dicembre, ore 20:09
Bonn - (Adnkronos/Ign) - Il Cavaliere da Bonn: ''Ormai la sovranità è passata al partito dei giudici e la Corte Costituzionale non è un organo di garanzia ma politico. Dobbiamo fermare questo meccanismo con una riforma costituzionale''. Fini: ''Parole non condivisibili, chiarisca''. Bersani:''Intervento gravissimo''. Casini: ''Allucinato, non è il re d'Italia'' . Il parere del Csm sul processo breve: "Il ddl è incostituzionale". Mancino: ''Non è vincolante''
Bonn, 10 dic. - (Adnkronos/Ign) - "Oggi in Italia, e non credo di dire una cosa eccessiva, la sovranità è passata dal Parlamento al partito dei giudici". Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel suo intervento al congresso del Ppe in corso a Bonn. Dopo aver affermato che l'attuale maggioranza è "coesa e forte" con "un premier super", Berlusconi ha lamentato il comportamento di "una sinistra che ha attaccato il presidente del Consiglio su tutti i fronti inventando calunnie su tutti i fronti".
Dopo aver difeso il progetto che punta ad abbattere i tempi dei procedimenti, Berlusconi ha quindi lamentato il fatto che l'Italia abbia "avuto tre presidenti di fila" legati a una sinistra che oggi "è allo sbando e cerca di avere ragione di me attraverso i processi''. Il premier ha quindi concluso il suo intervendo, scusandosi per i toni utilizzati e sdrammatizzando raccontando una barzelletta in cui ironizzava sul suo essere "l'uomo più intelligente d'Europa".
E da Roma il leader della Lega Nord, Umberto Bossi plaude alle parolde del Cavaliere. ''Berlusconi è l'unico che ha le palle e non è molto preoccupato della magistratura'', ha detto in vista dei provvedimenti sul legittimo impedimento e il processo breve attesi in Parlamento.
Di segno opposto la reazione del presidente della Camera Gianfranco Fini che ricorda: "E' certamente vero che 'la sovranità appartiene al popolo', ma il Presidente del Consiglio non puà dimenticare che esso 'la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione' (art. 1). Ed è altresì incontestabile che gli articoli 134 e 136 indicano chiaramente il ruolo di garanzia esercitato dalla Corte Costituzionale. E' la ragione per la quale le parole di Silvio Berlusconi, secondo cui
Secca la controreplica del Cavaliere: "Non ho nulla da chiarire anzi, sono stanco delle ipocrisie".
Ma sulle parole del premier interviene anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che in una nota ufficiale parla di "violento attacco contro fondamentali istituzioni di garanzia volute dalla Costituzione italiana'' ed ''esprime profondo rammarico e preoccupazione". "Il Capo dello Stato - sottolinea la nota del Quirinale - continua a ritenere che, specie per poter affrontare delicati problemi di carattere istituzionale, l'Italia abbia bisogno di quello 'spirito di leale collaborazione' e di quell'impegno di condivisione che pochi giorni fa il Senato ha concordemente auspicato".
"Le affermazioni gravissime di Berlusconi di oggi faranno il giro d'Europa e drammatizzeranno ancora di più il 'caso' Italia", ricorda invece il leader del Partito democratico Pier Luigi Bersani. "Credo che i popolari europei - aggiunge Bersani - abbiano avuto modo di constatare direttamente che cosa è il rischio di populismo. Siamo convinti che se ne preoccuperanno perché il centrodestra in Europa sa bene che cosa è una Costituzione, che cosa può significare picconare una Costituzione e a quali esiti può portare".
''Allucinato'' dalle parole del premier, il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. "Il problema -rileva intervenendo a 'Porta a porta'- e' che Berlusconi ha l'allergia di chi non la pensa come lui ma deve capire che non e' il re d'Italia. E' stato un errore dare un'immagine cosi' deleteria del paese in una sede internazionale. De Gasperi e Kohl hanno accettato le contrapposizioni piu' aspre ma non hanno mai pensato di essere i padroni del Paese. Il presidente del Consiglio -continua Casini- che governa legittimamente, deve avere la consapevolezza che esistono il presidente della Repubblica,
Mentre sta già cadendo nel ridicolo l'ennesima accusa contro il Cavaliere (le collusioni con la mafia), si è fatta sentire la voce equilibrata e riflessiva del Di Pietro, che ha parlato di clima di guerra civile. Siamo pronti ad aprire una colletta per fornire al sig. Di Pietro abbondanti dosi di aloperidolo.
Da parte nostra vorremmo solo notare che in Italia, dove tutti fanno ciò che vogliono, UNA SOLA COSA E' SEVERAMENTE VIETATA: DIRE LA VERITA'