editore Solfanelli, Chieti 2010.
Un'impressionante sequela di abbagli e malintesi ha allontanato i cattolici della loro naturale collocazione e gli esponenti della destra dalla loro profonda radice cattolica. Di conseguenza la recente storia italiana narra le disavventure di due partiti tormentati dall'aspirazione a diventare il proprio contrario: la Dc sotto l'influenza della filosofia progressista di Jacques Maritain e il Msi inquinato dal neopaganesimo di Evola e De Benoist. La Dc e i
suoi prolungamenti hanno rappresentato la paradossale imitazione dell'avversario laico e progressista. Il movimento post-fascista ha rovesciato la propria ragion d'essere nella chiacchiera del salotto antitaliano. Rosy Bindi e Gianfranco Fini sono i perfetti interpreti di due scelte antipatiche,
che - alla fine - si riotrovano nella speculare simpatia per l'assenza di
autentici ideali. Nel presente saggio, Piero Vassallo, grazie a una seria riflessione sulle tesi di Del Noce, Baget Bozzo e Accame, tenta di risalire ai pensieri alieni che hanno trascinato democristiani e postfascisti nella commedia degli scambi insensati. E nella ricerca fa intravedere i pregiudizi da abbattere per aprire la strada di una destra finalmente affrancata
dell'incuboso desiderio di diventare altro da sé."
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