A MADRID, GRANDE MANIFESTAZIONE A DIFESA DELLA FAMIGLIA – IL MESSAGGIO DEL SANTO PADRE


LA CENSURA LAICISTA COLPISCE ANCORA


di Paolo Deotto

Il Minculpop è più attivo che mai. Riesce a ignorare un raduno di un milione di persone, riesce a ignorare un discorso del Papa rivolto ai partecipanti a questo raduno. La tecnica, efficace è già sperimentata ampiamente, è quella di non fare neppure critiche: molto più semplicemente, un fatto si ignora, non esiste, si cancella. E così chi si abbevera alla “buona stampa” da Repubblica in giù, senza tacer del mitico Corrierone, non sa neppure cos’è successo. E le grandi agenzie di stampa, sono del resto, sul medesimo atteggiamento.

Bisogna riconoscere che il Minculpop continua a lavorare e bene, forse ancor meglio che in periodo fascista, perché almeno il fascismo non si spacciava per “democrazia”

I FATTI

Madrid, domenica 27 dicembre 2009.

Leggiamo su “Avvenire”: Il manifesto che annunciava la cerimonia, il 27 dicembre a Madrid, rappresentava una famiglia – la Sacra Famiglia, ma anche un comune nucleo formato da padre, madre e figlio – sul classico sfondo blu-Ue, circondata dalle stelle dell’Europa. Lo slogan scelto dall’arcidiocesi di Madrid e dal Cammino neocatecumenale – “Il futuro dell’Europa passa per la famiglia” – si ispira a una frase pronunciata da Giovanni Paolo II, nel 1982, proprio nella stessa Piazza di Lima dove si celebrerà l’eucaristia. Ventisette anni dopo, quelle parole appaiono ancora più attuali.

La stessa Spagna che oggi è fanalino di coda della demografia europea e laboratorio di numerosi strappi legislativi in direzione opposta alla famiglia tradizionale, è stata ospite anfitrione di una Eucarestia della Famiglia che ha visto la partecipazione di quasi un milione di persone. Nonostante il freddo, nonostante la neve, a Madrid sono arrivate famiglie da tutta Europa: 10.000 italiani, per lo più del Cammino Neocatecumenale, ma anche di diverse diocesi, francesi, olandesi, tedeschi, polacchi. ….

……”È una giornata di grande festa – come ha spiegato il presidente della sottocommissione episcopale Famiglia e Vita della Conferenza spagnola, il vescovo di Alcalà Juan Antonio Reig Pla – per promuovere una società degna per la persona umana, che rispetti la vita e l’amore dei coniugi». Un’orazione per oggi e per il futuro: «Nella misura in cui l’Europa avrà famiglie solide, un ambito dove può nascere la vita umana e dove questa può essere educata, custodita con la pedagogia propria dell’amore, allora l’Europa sarà forte e la Spagna sarà forte» ha detto monsignor Reig Pla. Il messaggio lanciato dalla Piazza di Lima è chiaro: «Ancorati alla fede di Gesù Cristo, con il senso di appartenenza alla Chiesa, i nostri coniugi, nonostante la precarietà e le difficoltà, vogliono vivere un amore fedele e aprirsi generosamente alla vita». La Spagna, il Paese con «la natalità più bassa di tutta Europa», ha bisogno «di una grande risposta solida e decisa da parte delle proprie famiglie, affinché attraverso una natalità generosa possiamo mantenere la civiltà cristiana che ha dato senso ai popoli spagnoli…”

Dal sito della Radio Vaticana, riportiamo l’appello del Papa a Roma, all’Angelus:

Appello del Papa all'Angelus a sostenere la famiglia, icona di Dio. La preghiera per le famiglie in difficoltà

Nella Festa della Santa Famiglia il Papa all’Angelus, di fronte a migliaia di pellegrini riuniti in Piazza San Pietro, ha lanciato un nuovo appello a sostenere e promuovere la famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna. Ha ribadito che i figli sono dono di Dio e non possesso dei genitori e ha rivolto una speciale preghiera per le famiglie in difficoltà. Quindi, in collegamento video, ha salutato i partecipanti alla festa della Santa Famiglia a Madrid. Il servizio di Sergio Centofanti.


Il Papa invita a contemplare la scena dei pastori che nella Grotta di Betlemme si trovano “di fronte non solo il Bambino Gesù, ma una piccola famiglia: mamma, papà e figlio appena nato. Dio – ha sottolineato - ha voluto rivelarsi nascendo in una famiglia umana, e perciò la famiglia umana è diventata icona di Dio!”:


“Dio è Trinità, è comunione d’amore, e la famiglia ne è, in tutta la differenza tra il mistero divino e la sua creatura umana, una espressione che riflette il mistero insondabile del Dio-Amore. L’uomo e la donna, creati ad immagine di Dio, diventano nel matrimonio ‘un’unica carne’ (Gen 2,24), cioè una comunione di amore che genera nuova vita. La famiglia umana, in un certo senso, è icona della Trinità per l’amore interpersonale e per la fecondità dell'amore”.


Commenta quindi il Vangelo odierno di Gesù dodicenne che rimane nel Tempio, a Gerusalemme, all’insaputa dei suoi genitori. Alla Madre che gli chiede spiegazioni, Gesù risponde che deve occuparsi delle cose del Padre suo:


“Domandiamoci: da chi aveva appreso Gesù l’amore per le ‘cose’ del Padre suo? Certamente, come Figlio, ha avuto un'intima conoscenza di Dio, una profonda relazione personale, permanente, con suo Padre, ma nella sua cultura concreta ha certamente imparato le preghiere, l'amore del Tempio e delle istituzioni d'Israele dai suoi genitori. Dunque, possiamo affermare che la decisione di Gesù di rimanere nel Tempio era soprattutto frutto della sua intima relazione col Padre ma anche frutto dell’educazione ricevuta da Maria e da Giuseppe”.


“Qui – ha proseguito il Papa - possiamo intravedere il senso autentico dell’educazione cristiana” come “frutto di una collaborazione sempre da ricercare tra gli educatori e Dio”:


“La famiglia cristiana è consapevole che i figli sono dono e progetto di Dio. Pertanto, non li può considerare come proprio possesso, ma, servendo in essi il disegno di Dio, è chiamata ad educarli alla libertà più grande, che è proprio quella di dire ‘sì’ a Dio per fare la sua volontà. Di questo ‘sì’ la Vergine Maria è l’esempio perfetto. A lei affidiamo tutte le famiglie, pregando in particolare per la loro preziosa missione educativa”.


Il Papa ha poi rivolto in spagnolo un particolare saluto – in collegamento video - ai partecipanti alla festa della Santa Famiglia a Madrid:


“Dios, habiendo venido al mundo en el seno de una familia, manifiesta...
Dio essendo venuto al mondo nel seno di una famiglia, mostra che questa istituzione è un cammino sicuro per incontrarlo e conoscerlo ... Quindi uno dei più importanti servizi che noi cristiani possiamo rendere agli altri è offrire la nostra testimonianza, serena e ferma, della famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna, salvaguardandolo e promuovendolo, essendo tale istituzione di somma importanza per il presente e il futuro dell’umanità. In effetti, la famiglia è la migliore scuola nella quale si impara a vivere quei valori che danno dignità alla persona e fanno grandi i popoli. In essa, inoltre, si condividono i dolori e le gioie, sentendosi tutti avvolti dall’amore che regna in casa per il solo fatto di essere membri della stessa famiglia. Chiedo a Dio che nei vostri focolari si respiri sempre questo amore di totale dedizione e fedeltà che Gesù ha portato nel mondo con la sua nascita, alimentandolo e rafforzandolo con la preghiera quotidiana, la pratica costante delle virtù, la reciproca comprensione e il mutuo rispetto”.


Infine, il Papa si è rivolto ai pellegrini italiani riuniti in Piazza San Pietro:


“In questa domenica della Santa Famiglia rivolgo un caloroso saluto a tutte le famiglie di Roma e d’Italia, con una preghiera speciale per quelle che attraversano maggiori difficoltà. Il Signore vi benedica!

È quasi superfluo sottolineare come le parole del Santo Padre ci ricordino che la concezione tradizionale della famiglia è la base stessa della nostra civiltà. “La Famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna…

Ma non è superfluo, perché ormai pare che per essere “politicamente corretti” si debba considerare la famiglia come una evanescente unione più o meno casuale di individui, che convivono per uno scopo che è sempre più difficile individuare, come topolini che corrono avanti e indietro in una gabbia.

La famiglia fondata sull’Amore, sull’unione feconda, è quella che genera la Vita, che consente lo sviluppo di una Società, che educa e da sicurezza ai giovani, che può comportare anche il sacrificio, la rinuncia al proprio egoismo, per far prevalere le ragioni superiori dell’Amore.

Non a caso la Società lutulenta ha voluto prima il divorzio, ottima rampa di lancio per la disgregazione, poi l’aborto, per eliminare la vita. E questa stessa Società lutulenta, trovandosi di fronte a una piazza in cui ci si raduna non per urlacchiare, protestare e devastare, ma per pregare in difesa della Famiglia, e di fronte alle parole, chiare, nette, inequivocabili del Papa, non sa dire nulla. E quindi preferisce ignorare. Domenica non è accaduto nulla di rilevante. Fine. Silenzio.

Ma se da un lato si ignora, d’altro lato si continua a proporre il verminaio in cui sembra ormai d’obbligo sguazzare. ANSA e Corriere della Sera, nei loro siti, inseriscono in home page una notizia meravigliosa: in Argentina finalmente si è potuto celebrare il primo matrimonio tra omosessuali. Un avvenimento che merita un lancio in prima pagina. Qualcuno poi, un giorno, dovrà pur spiegarci cosa sia un “matrimonio tra omosessuali”, se non la tragica commedia di una società che ormai è impazzita, che non sa neanche più il senso delle parole che pronuncia, che chiama “matrimonio” quello che altro non è che la formalizzazione burocratica di una bassa perversione.

Ma non ce lo spiegheranno, perché non c’è nulla di spiegabile. Perché l’unico fondamento di queste follie è il soddisfacimento di ogni istinto, elevato a rango di diritto, portato sul piedestallo e mostrato ormai come un pregio.

Questa è follia e amore per la morte. Null’altro. L’esatto contrario di ciò per cui a Madrid hanno manifestato e a Roma il Papa ha pregato.

Repubblica, ADN-Kronos e Reuters non annunciano la meravigliosa notizia della parodia matrimoniale argentina, ma in compenso non dicono una parola sul Madrid e su Roma.

I nostri politici, grazie al Cielo, forse perché intenti a smaltire pranzi natalizi, non ci hanno per ora deliziato con alcun commento. Ma prima o poi qualcuno riprenderà l’argomento, per denunciare l’ingerenza vaticana nella politica, per difendere la laicità dello Stato, garantita dalla Costituzione nata dalla Resistenza. E magari anche per protestare contro ‘indubbio atteggiamento omofobo che ha caratterizzato sia la manifestazione di Madrid, sia le parole del Papa.

Vedremo, attendiamo con ansia.


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